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"Azzurro Shocking", video esemplare di rivoluzione nella normalità

Nel video realizzato dalla Rai c'è la storia del calcio femminile in Italia. Tra le protagoniste, Mariagrazia Pinna, prima arbitra grazie all'Uisp

 

"Lo sport femminile è un’altra storia, una strada diversa. Sì, ma quale? Uno dei pregi principali di questo video è quello di metterti di fronte a domande continue, non a risposte preordinate. “Le donne si sono riprese il calcio a fatica, senza mollare un centimetro, facendo acquisire valore al ruolo della donna”, dice Milena Bartolini, “miss” della Nazionale di calcio femminile e voce narrante di “Azzurro Shocking”, un video esemplare ed emozionante prodotto da Rai e Rai Sport trasmesso sabato 9 luglio su Rai 1 e in contemporanea su Rai Play. Qui è possibile vederlo e rivederlo, anche insieme ai ragazzi e alle ragazze della vostra società sportiva o della vostra scuola se siete insegnanti.


E’ la storia della rivoluzione sociale che stanno portando avanti le calciatrici italiane, le azzurre di Milena Bertolini. Grazie al materiale di repertorio proveniente da archivi internazionali e dalle Teche Rai, è scritto da Daniela Arpino, Achille Corea, Metis Di Meo e Azzurra Di Tomassi. La regia è di Azzurra Di Tomassi.

Se andate al minuto 24 del video incontrerete il volto di Mariagrazia Pinna, prima arbitra di calcio negli anni '70 con l’Uisp, che non chiudeva la porta in faccia alle donne nello sport, nel calcio come nel rugby e altre attività. Anzi: l'Uisp ha avuto il merito storico di aver accompagnato la lunga marcia dei diritti delle donne nello sport, spesso sperimentando soluzioni innovative anche di tipo regolamentare.

Si ritorna indietro nel tempo con “Domenica Sprint” del 18 febbraio 1979 e Guido Oddo che presenta proprio lei, Grazia Pinna, “36 anni di Cagliari, che ha esordito ieri nel Campionato ragazzi Uisp” dice il giornalista. E lei che spiega che scendeva in campo senza rinunciare alla sua femminilità, “con fondotinta e rossetto”. Così come quattro anni fa, quando la andammo ad intervistare in occasione del 70ennale Uisp e ci raccontò di lei, insieme a Luciano Senatori e Manuela Claysset, responsabile Politiche di genere e diritti Uisp che contribuì all'deazione del video e alla sua realizzazione. Quell’intervista venne inserita nel video prodotto e realizzato da Uisp Nazionale “Capitane Coraggiose – La storia dell’Uisp raccontata dalle donne”.

“Azzurro shocking” è il racconto di come le donne si sono riprese il calcio. Insieme a quella di Mariagrazia Pinna ci sono le testimonianze di decine di protagoniste di questa scalata, molte delle quali oggi militano nella Nazionale di calcio femminile impegnata in questi giorni nei Campionati Europei in Inghilterra. Ma ci sono molte interviste di repertorio che testimoniano come i pregiudizi, ancora presenti, abbiano radici antiche. E oggi prevale il “desiderio di essere vitali, di non smettere di giocarcela: questa è la partita di oggi”, dicono le azzurre.

Bonansea e Linari, ad esempio, ricordano i primi calci. Molte di loro hanno iniziato da bambine, giocando tra i maschietti. Anzi, questa affermazione racconta la marginalità del calcio e dello sport femminile: “si giocava negli spazi liberi lasciati dai ragazzi”. E poi le immagini del primo Campionato di calcio nel 1969 e tutti i problemi assicurativi, i sacrifici enormi, le difficoltà per avere un campo regolamentare.

E l’abbigliamento? Vi siete mai chiesti perché nelle foto degli anni ’80 e ’90 Carolina Morace e le altre calciatrici azzurre vestivano maglie enormi, di parecchie taglie superiori alle loro? Perché utilizzavano abbigliamento e materiale sportivo usato, che proveniva dal maschile.

Eppure il calcio femminile permette di vedere tanto fair play in campo, le ragazze sono più spontanee, non si abbandonano a gesti plateali perché, dicono: “Riusciamo a trasmettere tutta la fatica che abbiamo fatto per arrivare qui”, davanti ad un pubblico e ad una tv che finalmente le segue. “Perché lo sport non è né maschile, né femminile, è di chi lo vuole fare”, dice Elide Martini, oggi dirigente e negli anni 60-80 tra le migliori giocatrici in circolazione.

Parlano di “rivoluzione nella normalità" e si richiamano ai versi e alle note di Tracy Chapman perché le cose possano finalmente cambiare:“Don’t you know, talkin’bout a revolution, it sound likea whisper”.

Ma c’è un pregiudizio anche fuori dal campo, anzi a bordo campo: è quello che accompagna le giornaliste sportive. Nel docuvideo “Azzurro Shoking” ne parlano Katia Serra, Tiziana Alla, Donatella Scarnati (prima donna in “90° Minuto” nel 1981 con Paolo Valenti) e Sara Meini, prima voce femminile del sacro pomeriggio radiofonico di “Tutto il calcio Minuto per minuto”, con Riccardo Cucchi.

Siamo ai giorni nostri e il video li racconta con ritmo, siamo all’incontro delle azzurre col presidente Mattarella dopo i Mondiali del 2019 e la sua frase rimasta scolpita: “Avete acceso i riflettori in maniera non revocabile sulla storia del calcio femminile”. E, circa un mese fa, il riconoscimento del professionismo sportivo e molte pagine ancora da scrivere. Una storia esemplare di diritti e di sport. Per tutti. (I.M.)